Via Francigena - San Miniato Gambassi [70km 1700m+]

".....quindi Toiano, sfatta e seducente come una vecchia battona....."

Pubblico con un pizzico di orgoglio questo lungo che si snoda tra le colline della Val d'Elsa sotto San miniato. "Orgoglio" perchè, al pari delle Cerbaie, è un giro costruito meticolosamente su una serie di fallimenti; "lungo" perchè è lungo e per il sottoscritto lo è stato ancor di più tra videoediting, exploring dell'ultimo minuto, e una scarsa forma fisica.

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Dopo una breve spazzolata del signorile centro storico di San Miniato discendo rapidamente dal versante ovest tra asfalto e carrareccia verso La Serra. Da qui una breve risalita a Bucciano, circumvallando l'omonima tenuta patrizia, e quindi di nuovo a valle su un breve single track con annessa sosta ruderi, sono sempre magneticamente attratto dallo sfacelo. Cielo appena velato, una leggerissima brezza, 18°: si preannuncia una grande giornata.

Sotto Bucciano, su autostrada bianca, costeggio il fiume Chiecina e quindi riguadagno il crinale attraverso una delle tante innumerevoli pettate che caratterizzano l'itinerario di oggi. Il fondo per fortuna è buono, i fianchi alti e argillosi e il tetto di vegetazione sovrastante mi fanno sentire piacevolmente coccolato; un paio di cerbiatti e un gatto selvatico mi fanno compagnia……poteva andare peggio.

Dopo Collelungo si prosegue per strade bianche raggiungendo in breve tempo la bella tenuta di Villa Lena (deserta). Mi soffermo come sempre al memoriale della bella Elvira, giusto il tempo di una barretta, due gozzate di sali e e qualche bieca considerazione; del resto la storia di Elvira è quella di tutti i giorni e pare impossibile che, nonostante Metoo, flashmob e scarpe in piazza non sia cambiato nulla. E' imperativo fare di più! istituire altre giornate per la donna, opuscoli allegati alla Gazzetta dello sport e un app che segnali le guardie giurate in zona….solo cosi ne usciremo.


Un paio di km e raggiungo la pericolante area sosta di Toiano, che con i suoi invitanti tavoli e l'esposizione favorevole potrebbe rivelarsi una trappola mortale per le vostre famiglie. Davanti a voi lo spettacolo dei calanchi che degradano taglienti verso valle, all'orizzonte le verdeggianti colline di Castelfalfi. Con un paesaggio cosi solo il drone può accompagnare solo. E quindi Toiano, sfatta e seducente come una vecchia battona ti trascina dentro il silenzio e le macerie sebbene il borgo alla stato attuale non sia totalmente disabitato, qualcuno dietro gli infissi si muove, resiste.

L'itinerario prosegue lentamente verso loc. Sughera che raggiungo, non attraverso l'asfalto della strada comunale, ma bensì con una bellissima digressione per campi e pascoli di chianine in un contesto bucolico che nulla ha da invidiare alla francigena del rientro. Dopo rifornimento acqua nel parcheggio del piccolo borgo raggiungo su sentiero le sponde del lago della Tonda. Ribaltando la catena alimentare e alterando il delicato equilibrio biologico dell'ecosistema lacustre decido (consapevole) di dividere il mio panino salame ungherese e pecorino con le anatre quindi risalgo tra le colture e vigne su strada a tratti dissestata. 

Sbuco nei pressi della Chiesetta antistante il resort del Castellare di Tonda (deserto pure questo); qui ricordo in una giornata afosa e bruciata dal sole una spettacolare gara di rutti alla lemonsoda con Mezzopolso, la sera pisciammo una roba giallo-fluo manco avessimo mangiato 3kg di asparagi. Amarcord.

L'asfalto scorre via rapido e al Poggio Romiti imbocco la PS1: il busto si schiaccia, i gomiti si allargano e lo sguardo si imbervisce improvissamente. Il singolino flow si snoda sinuoso nella macchia di tasso e cerro sovrastando il torrente del Carfalo. Un tratto ombreggiato molto bello dove rispolvere l'abc della mountain-bike. A seguire la discesa, altrettanto easy, verso la bellissima gola rocciosa del Borro di Risosoli. Montaione è sopra di noi e porco cane i 150m di dislivello che dovrete risalire in appena 700m sono tutto un programma. E' anche vero che in cima non avrete scollettato solo il poggio ma anche i 2/3 di tutto il percorso e vi garantisco che, di qui a casa, pettate cosi selvagge non ne troverete più.


A
Montaione finalmente un pò di vita: Bar affollati, escursionisti e ciclisti svaccati sulle panchine, bastoni per i selfie che si gli stagliano sul belvedere, bimbi sguaiati corrono in piazza, birra e sudore sui volti. Qui faccio una pausa più lunga, pranzo per la 3° volta, girottolo nei vicoli del borgo, whatsapp, caffè e rifornimenti vari.  Da Montaione a Gambassi è uno sputo, uno sputo che diventa un lago quando decido di addentrarmi nei boschi di Poggio all'Aglione. Evitate. Tutta la tenuta è mal tenuta, i sentieri sporchi e scarsamenti visibili. Per coprire i 3km che separano Montaione da Gambassi impiego circa un ora e mezzo in cui mi faccio un culo tanto. Quindi morale: Montaione Gambassi la si fa DI ASFALTO, tanto più che è praticamente quasi tutta discesa (accidenti a me).

A Gambassi, causa ritardo immane, mi trattengo solo per un gelato e un paio di foto. Peccato perchè il paese, oltre al bel centro storico, vanta anche un parco comunale ottimo per bivaccare o fumare torcioni. Lascio svogliatamente le panchine ombreggiate di Piazza Roma e fuoriesco dalla porta est per imboccare la Via dei Vecchi Pozzi che mi ha ricordato vagamente quelle gare di Urban downhill in Cile. Scenderete a capofitto su stradine asfaltate fino a valle, quindi una breve risalita fino alla Tenuta di Sant'Ilario (gremita fino a scoppiare) e quindi giù nelle badlands di Villa Pillo oltrepassando cartelli minatori, guadando fiumi e combattendo con i coleotteri giganti.


Da Villa Pillo a San Miniato è tutta francigena…….spazzolata, sputtanata e spaventosamente bella. Un puntino nero sperso tra le onde verdi di un mare senza fine. Un unica rotta da percorrere, spesso in compagnia. La fatica solo un lontano ricordo
. Coiano, con la sua Abbazia fatiscente, è un altro punto strategico dove rifornirsi di acqua, sopratutto in estate quando il sole su questa tratta è davvero inclemente.


Toccherò una San Miniato pre-covid letteralmente imbottita di gente a un'ora scandalosa, decisamente stanco ma, come sempre, felice di esserlo.

70km x 1700m+

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