Lago di Suviana - Beyond the border

 "magiaaaaaa, portami viaaaaaaa"

In loving memory of Franchino DJ

(1953-2024)

E di magia in questo in questo giro ce n'è parecchia. Sostanzialmente si basa su un'escursione del 2022 che mi valse un menisco quando sforai i 2600m di dislivello; le quote non furono l'unico problema, ve ne furono di ben peggiori come il sentiero lungo lago nei pressi dell'innesto del torrente Limentra e la risalita lungo la via di Sambuca che porta all'omonino paese. Questa edizione 2024 è nuova di pacca, molto scorrevole, pedalabile al 99.5% e sopratutto gira nel verso giusto, nonostante tutto non la consiglierei ai neofiti e men che meno alle gravel.

Si parte dalla piccola e rannicchiata Spedaletto, sono le 9 di mattina, il sole è ancora timido e scendendo di macchina si apprezza subito l'aria fina di queste quote (786m slm). Il paesino è poco più di 4 case, una chiesetta, una torre campanaria e un apprezzabile fontana nella piazzetta principale (nonchè l'unica). Il laghetto di pesca sportiva, attrazione principale, è dotato di ristobar, molto comodo per rinforzino colazione o rifocillo a fine giro.  Del resto, tolgo il lungo lago, la civiltà è ridotta al minimo e, se è vero che qualche fonte è presente lungo il percorso, lo stesso non si può dire per il mangiare che scarseggia essendo le piccole frazioni quasi disabitate in questo periodo.

Dal paese comunque si risale di asfalto sulla Via Bolognese  fino a Collina vecchia (Bar aperto) dove si abbandona la provinciale per proseguire su asfalto secondario fino all'imbocco di Via della Faggeta. Qui comincia una sterrata carrabile che si immerge nei boschi di faggio sotto Poggio Moscone. Il fondo è sempre ottimo e nella penombra si gode della maestosità degli alberi con l'odore di resina su per il naso. Poi d'un tratto caprioli, presi alla sprovvista, saettano nel fogliame zizzagando tra gli alberi; sto pedalando da neanche mezz'ora e nel silenzio assoluto sono già in pace con il mondo. Su mangi e bevi dolce si scorre via che è una bellezza sotto Poggio Faggetta e Poggio Galgano, la strada principale è quasi sempre ovvia e ben segnata e sfoggia quel giusto mix di vegetazione coprente e scorci panoramici sui crinali adiacenti. 

Dopo 16km, da Casale in giù si va di single track raccordando piccole località popolate solo in estate ma con davanzali agghindati a festa. Il collegamento da Ca' di Gamba a Sambuca, che fa parte dell'omonimo itinerario, si fa decisamente strettino e a tratti un pò esposto quindi è bene moderare l'andatura e mettere un piedino in terra di tanto in tanto. 

A Sambuca sbuchiamo sotto la cinta muraria. All'inizio del paese si può fare rifornimento di acqua e, risalendo tra le viuzze deserte, visitare i resti della Rocca dei Vergiolesi, in stato di abbandono e in parte interdetta. Si imbocca quindi l'ultima parte del single track che percorriamo su un flow a tratti smosso lungo un bel bosco di castagno, qualche omino di pietra ci fa compagnia lungo il sentiero.

Pavana risulta piuttosto insipida però troverete un Bar Alimentari aperto giù in piazzetta, cosa non da poco. Oltrepassando la Diga del Bacino di Pavana entriamo ufficialmente in Emilia, l'accento cambia irrimediabilmente e i sorrisi traboccano. Si scolletta su asfalto piuttosto impegnativo e, giunti in cima, ci godiamo una prima vista del Lago di Suviana che raggiungiamo alla zitta percorrendo un sentiero CAI immerso nel bosco (primi metri sfatti poi diventa piacevole). L'itinerario prosegue in pineta lungo le sponde del lago cercando di barcamenarsi nel dedalo di sentierini che spesso vi porteranno in mezzo a pranzi familiari e nella peggiore delle ipotesi, a gente che scopa. Fatto il pieno di figure di merda potrete riemergere su asfalto e guadagnarvi un posto a tavola, ci sono almeno 3-4 ristori lungo lago dove abbuffarvi di tigelle e crescentine.....io sono un cliente affezionato del Bar Pineta.

Ripieno di mortadella (consigliato anche l'asporto) proseguo sulla seconda parte dell'itinerario: il periplo del lago. E' sostanzialmente un tratto quasi esclusivamente di asfalto assolato, panoramico che si snoda in contesto di villeggiatura. Passata l'imponente diga si sale su con pendenze poco impegnative, la brezza a solleticare piacevolmente le ascelle e sul fianco destro la vista sul lago omnipresente. Si discende quindi verso la centrale idroelettrica con le imponenti tubazioni a deturpare il fianco della montagna e quindi, dopo un breve momento commemorativo per la recente tragedia, giù fino al guado sul Torrente Limentra Orientale con le sue acque cristalline. Si procede quindi di sterrata lungo il fianco del corso d'acqua (non badate al cartello che segnala la frana, non c'è alcun impedimento lungo il tragitto) e quindi di single track mai troppo impegnativo fino a Fabbriche nuove, un piccolo conglomerato di case in pietra, dal quale risaliamo fino all'asfalto della porrettana.

Entriamo quindi nel terzo e ultimo segmento: il crinale di rientro su Spedaletto. Si comincia riguadagnando quota sulla strada comunale di Lentula Torri, un asfalto secondario molto poco trafficato, dolce ed addobbato di fioriture primaverili. Dopo circa 6km e quasi 400m+ di dislivello giungerete nel paesino di Torri col cuore infranto non per la fatica ma per la prematura dipartita di Franchino DJ. A consolarmi 3-4 anziani superstiti e la fonte di acqua nella piazzetta a ovest dell'abitato, Bar Pizzeria chiuso. Ci mettiamo quindi alle spalle i tipici tetti di arenaria e inforchiamo la bella forestale che da Torri risale sotto il Monte Calvario, sponda rocciosa sul fianco destro e a sinistra la catena di monti della Riserva dell'Acquerino; con uno scenario così solo il drone può accompagnare solo.

Per il resto km e km di faggeta navigando tra i 1100 e 1200m di quota, sempre su forestale, sempre su fondo decisamente buono, sepolti dal verde coprente e col respiro a tratti pesante. Raggiunto il Poggio del Felicione (1231m+) dopo una breve discesa affrontiamo gli ultimi 100m+ di salita e quindi giù a tutto bordone stando attenti a non cannare la deviazione secca sul CAI 167 indicazione BADI. Complessivamente 10km di discesa che , complice la stanchezza, sembrano non finire mai; solo una breve pit stop tecnico per stringere l'attacco manubrio (pattone scampato per miracolo) e quindi gli ultimi due km defatiganti lungo il torrente Limentra (di Sambuca) in contesto fatato; ci sono pure un paio di accessi qualora ci si volesse dare una rinfrescata.In pochi minuti si coprono gli ultimi 2km di asfalto sulla temibile Via Bolognese per rientrare sull'abitato di Spedaletto, Cocacolino vista lago e sei in pole position!

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Giro mediamente impegnativo, molto scenografico e quasi sempre ombreggiato. Occhio al cibo e al sentiero di Sambuca sopratutto se siete soli.

63km 1750m+

SCARICA GPX

Commenti

Post popolari in questo blog

Appennino tosco emiliano - The Long descent of Monteacuto in Alpi

Crossing Appennino - 2 days unsupported bike experience [90km 3000m+]