Appennino tosco emiliano - The Long descent of Monteacuto in Alpi
Con la piana pisana in fiamme non rimane che risalire in Appennino alla ricerca di un pò di frescura (speranza vana diciamolo subito). Stavolta mi sono spinto poco più a est sconfinando in territorio emiliano nel comune di Alto Rene Terme, confinante con il pistoiese.
Dopo Monte dei Boschi si raggiunge il Rifugio del Monte Cavallo, tetro come sempre ma addobbato di ortensie e cortesia. Mi trattengo una ventina di minuti a chiacchera con i gestori in attesa che prenda forma il mio asporto (panino crudo, taleggio e verza), quindi rifornimento d'acqua alla fontana e riparto su strada bianca fin sotto le pendici del Monte Cavallo.
In corrispondenza del Fosso della Tresca si fa un inversione a U risalendo una carrareccia un pò più smossa che gira attorno al monte dal versante nord. E' un percorso sicuramente meno gettonato rispetto alla strada comunale del Monte Cavallo, lo si nota per il fondo un pò più sporco e qualche alberello caduto sul sentiero. Di fatto ciclabile al 100%.
Ondeggiando sulla linea dei 1300m raggiungo Pian dello Stellaio, uno spiazzo erboso assolato, crocevia di molti sentieri. Il caldo torrido mi fa subito desistere dal fermarmi e proseguo su un singolino in bosco di faggio che aggira la Piantata (1449m slm) fino al Rombiciaio. Di qui in discesa si intercetta la carrareccia che risale dal Segavecchia e si prosegue in direzione del Monte Ciel Vivo dalla costa del quale comincia la lunga discesa verso il paese di Monteacuto in Alpi.
Si parla di 5km di single track scorrevole, molto scenografico e immerso nel bosco.Il tipico sentiero appenninico. Dopo circa 1.5km di discesa, al crocevia (caratterizzato da un rudere crollato) avete due opzioni:
- girate a sx su sentiero più ripido e tecnico, con vari tratti esposti e 10 metri da fare attaccati al cavo d'acciaio per contropendenza e brecciolino.
- proseguite dritto in salita, pochi metri di spintage e bestemmiage ma poi, giunti in vetta, vi godete una discesa più tranquilla, mai esposta e sopratutto più lunga perchè vi porterà direttamente in paese.
Fatto il pieno di acqua, si può scendere sul suggestivo Molino della Squaglia , adagiato sul rio Barricello. Sono circa 900 metri discesa, non molto ripida con sporadici passaggi su roccette e qualche tornante non troppo stretto. Il sentiero non presenta esposizione particolare e nei punti più impegnativi è sufficientemente largo.
All'ombra della folta vegetazione che avvolge il Molino potrete ristorarvi sulle sponde del torrente e quindi riprendere il cammino su sterrata breve ma discretamente ritta che vi riporterà su asfalto. Si prosegue verso il piccolo abitato di Pennola e quindi, dopo un paio di rampe oltre il 10%, si imbocca nuovamente la strada comunale del Monte Cavallo che in questo tratto si presenta come una maestosa forestale dominata da grossi abeti. Lo sterrato comincia poco dopo le Casette del Doccione, una baita super imbottita di emiliani dal tasso alcolico proibitivo, che rappresenta un ottimo punto di ristoro dove poter elemosinare acqua, troiai vari o un tagliere come Dio comanda.
L'itinerario prosegue quindi spedito lungo la forestale fino al crocevia per la località Farfarè dove imbocchiamo sulla sinistra una carrareccia secondaria che scende verso il Rio Maggiore, non prima comunque di aver dato la via al drone che da 5 ore scalpita nello zaino.
Si percorrono quindi 5km e mezzo su fondo a tratti scorrevole, a tratti un pò più smosso fino alla deviazione per l'Alta via dei Parchi, l'ultimo segmento che all'ombra dei castagni ci depositerà alle porte di Borgo Capanne, dall'altro lato dell'asfalto una fontana rossa vi attende.
Il resto è defatigamento su asfalto in falso piano, passando per la loc. di Lustrola, ed approdando a Granaglione dal versante est dove troviamo ad accoglierci la Chiesa parrocchiale di San Nicolò con un bel portico a chiudere il sagrato sul versante sud (XII sec. , restauri nel XVIII sec.). Lemonsoda al bar-alimentari-ferramenta-hospice-discopub del paese, con sullo sfondo il Castelletto di Granaglione (peraltro in vendita se vi può interessare).
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Il percorso appena descritto ha il grande pregio di essere quasi totalmente all'ombra; del resto è anche il suo punto debole poichè offre pochissimi scorci sul crinale del Corno alle Scale e sui monti circostanti. L'altro pezzo forte è sicuramente la lunga discesa fino al Molino dello Squaglia, circa 6km di godimento puro che spezzano i restanti 32 di mangia e bevi senza ritegno.
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