GT Pratofiorito - The Lima Valley [43km 1500m+]

"la valle dello Scesta è infatti rinomata per i castagni monumentali......"

Reduce dalla due giorni di Lama Lite pensavo, a torto, che tutto il resto fosse noia. Sul GT del Pratofiorito mi sono dovuto ricredere. Un itinerario che mi ha lasciato a bocca aperta non solo per la bellezza e varietà degli scenari ma anche per la cura maniacale con cui è stato disegnato. Io mi sono limitato a piantarci un Coronato nel mezzo.

L'tinerario originale comincerebbe da Bagni di Lucca ma io francamente vi consiglio di cominciare da Ponte a Serraglio, primo perchè Bagni di Lucca mi fa caa, secondo perchè così spezzerete i 4km di provinciale di fine percorso.



Da Bagni di Lucca si sale su per via Guglielmo Marconi sotto un cielo plumbeo, che ben si accorda allo scoglionamento di primo mattino, fino a Corsena dove faccio una prima breve sosta alla Chiesa di San Pietro di Corsena col suo inusuale portico inglobato tra la facciata dell'edificio originale e la torre campanaria (postuma). Coronato e Pratofiorito iniziano a fare capolino lungo l'asfalto che conduce a Guzzano, il primo di una lunga serie di piccoli borghi in pietra che si raggruppano nella cosidetta Controneria, una vasta area collinare posta tra gli affluenti del torrente Lima, storicamente soggetta al controllo dei Longobardi.

A Gombereto stiamo tra il Macbeth di Polanski e Sleeping Village dei Black Sabbath, angoli bui dell'anima da quali non vorresti mai emergere, poi ci sono i cani isterici rompipalle ma questo è un altro discorso. Sbucati a San Gemignano troverete una fonte d'acqua sulla strada con annessa pianta di fichi, in fondo la Chiesa Parrocchiale risalente al IX secolo e dalla parte opposta, ben più importante, l'alimentari; fino a Montefegatesi non troverete cibarie quindi occhio.

Si inizia quindi il periplo del Monte Pratofiorito, un lungo anello in senso antiorario stando in costa e intervallando strade vicinali, piccoli agglomerati urbani e carrareccia. Volevo dirvi due cose: 1) il tracciato della Granfondo è segnalato al 99% con cartelli e scritte su asfalto 2) l'itinerario passa per diverse proprietà private e a volte letteralmente dentro casa della gente quindi comportatevi perbenino e moderate la velocità in prossimità delle abitazioni.



Dopo loc. Cappella sarete voi e il monte. La salita a Col di Ferraio è decisamente panoramica col costone di rocce frastagliate sulla sinistra e a destra i monti della media valle. Le pendenze non sono mai eccessive ma in un punto ho dovuto spingere per il fondo franoso e secco. Giunti alla Cappellina potete rifornirvi d'acqua e mondare la vostra anima, non fatevi intimorire dai cartelli "Discesa Pericolosa", non lo è affatto (a meno di non essere il tipico bambato da GF).

Perdendo rapidamente quota si passa di colpo dal giallo smunto dei pascoli al verde lussureggiante del bosco di castagno. Se siete amanti dei castagni questo è il vostro tour, ne troverete di ogni foggia e dimensione: la valle dello Scesta è infatti rinomata per i castagni monumentali, i piu vecchi dei quali presumibilmente risalenti al XV secolo e con circonferenze che superano i 10 metri!

Dal piccolo guado del Rio della Sega comincia una lunga risalita, all'inizio bella tosta, verso Foce a Lago. Si sta sempre su carrareccia battuta alternando castagneti, capanni e alpeggi. Dalla base del Monte Mustioso si intravede verso ovest il crinale dell'Uccelliera, a nord l'imponente Monte Mosca. A chiudere una bel costone di roccia ferrosa dal riverbero amaranto fino al crocevia di Foce a Lago con cartellonistica e cristo secco annesso.



Di qui in poi ci si insinua alle spalle del Pratofiorito e del Coronato per raggiungere in breve la vetta di quest'ultimo (1217m slm). In cima al monte ci si perde in uno scenario a 360°: a ovest le Apuane, a nord il Rondinaio, a est il Pratofiorito e a sud le Pizzorne; un mare di verde ripiegato su se stesso in un continuo di vallate e punteggiato solo dal bianco dei paesi. Nonostante la rigida il Coronato lo si scende tutto in sella, il sentiero è facile e non ripido; sulla parte alta prendete la deviazione "MTB" che decorre meno esposta tra le felci.

Al termine della discesa c'è una buonissima fonte d'acqua con abbeveratoio; dimenticavo che tutta la zona è dedita alla pastorizia, quindi greggi a gogo. Dalla fonte si spinge per pochi metri su sentiero dissestato e quindi si scende attraverso divertenti single track fino alla Piazzetta di Montefegatesi, sosta al Circolino ARCI obbligatoria e vagabondaggio su per i vicoli del paese.

Usciti dal paese si prosegue di asfalto facendo una digressione fino a Colle di Serra, quindi si ripiega bruscamente verso ovest su carrareccia per giungere alla Cappellina di S.Anna sul ciglio della strada. Dal Monte della Madonna si scende lungo la dorsale alternando forestali, single track spazzolati e borghi in pietra da cartolina: Monti di Villa, Pieve di Monti di Villa, Granaiola. Qui si respira un aria diversa, di villeggiatura, i sorrisi si fanno d'avorio e il carnato roseo. Da Granaiola in giù verso il fondovalle torna l'alcolismo, la miseria e l'itterizia.


Si chiude con la "DH Garage 1", tutto meno che un pistino downhill (per fortuna). Ultimo guado e quindi la maledetta provinciale fino al Ponte del Serraglio, luogo ameno dominato dal verde smeraldo delle acque e dalla movida.

43km 1500m+

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