Foce a Giovo - La Via Ducale [40km 1400m+]
"Leggenda o memoria dimenticata nei secoli poco importa, la Storia è fatta anche di storie."
Alta Val Fegana, poco dopo Tereglio. I cartelli indicano SP 56, ma basta chiamarla Via Ducale per assaporarne la storia. Costruita ad inizio ottocento per collegare Modena a Lucca senza pagare i balzelli al Granducato di Toscana: l’idea sarà stata senz’altro dei lucchesi. Bosco di Faggio, fondo regolare, temperatura, mite, bei panorami.
Tutto perfetto, peccato per il drone, con quel suo fastidioso ronzio e la minaccia costante di venire falciati dai rotori. Ma il Monty è così contento, fingiamo sorrisi di condiscendenza e snoccioliamo complimenti e domande di rito ("bello! ma quanta autonomia ha? a che quota arriva?”) per non ferire i suoi sentimenti.
Foce a Giovo, incredibilmente sgombra di auto, si respira la storia: il valico carrabile più alto dell’Appennino tosco-emiliano. Passo di Annibale: secondo la leggenda il grande condottiero cartaginese passò di qui nella sua marcia verso Roma. Leggenda o memoria dimenticata nei secoli poco importa, la Storia è fatta anche di storie. Il vento forma pennacchi altissimi di nuvole nere come le pietre del rudere del rifugio, l’atmosfera è cupa ma intrisa di una bellezza reverenziale. L’Appennino qui non è mai bucolico, non ci sono vacche al pascolo e pastorelli, solo seggiovie ferme ed enormi alberghi sproporzionati, vuoti ora come lo saranno in inverno per mancanza di neve.
La via ducale nel versante emiliano conserva ancora in gran parte il suo lastricato originale. Il Rondinaio ed Il Giovo ci accompagnano sulla destra fino alla foce. Scendere per il sentiero CAI 16, parallelo alla ducale in discesa verso il rifugio Casentini, non è una buona idea, non si pedala quasi mai. Imboccare il CAI 38 per una lunga variante che ci riporta alle macchine invece sì: lungo, tutto pedalabile, franato ed esposto a tratti (quel brividino in più che ti fa sentire vivo), veloce e divertente alla fine. Bello. Saluti, pacche e idee per i prossimi giri. Se il Covid ce la manda buona, sarà una bella stagione.
AGGIORNAMENTO 07/2022: sul CAI 38 è presente una grossa frana a circa metà sentiero. Troverete un cartello che sconsiglia il transito. La frana è stabilizzata e si valica senza difficoltà ma ognuno decide in coscienza e per sè.
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