Aulla / Lucca - Following Via Francigena VFB [106km 1620m+]


"....dopo 20km di desolazione e umido ti ritrovi in una  spumeggiante e signorile cittadina..."

"Questo è sopratutto un viaggio indietro nel tempo" mi viene da pensare mentre, a bordo di un residuato postbellico, risaliamo la ferrovia verso la Lunigiana. Dopo aver incastrato a pedate le bici nel vano in testa al convoglio ci rilassiamo buttando di tanto in tanto uno sguardo fuori: la bruma della mattina ricopre tutto, sagome scure di caprioli nei prati, le stazioni disabitate che si susseguono in un crescendo di incuria......poi arrivi ad Aulla e ti pare di essere ai Gigli! La sfilata di ombrelli colorati che ci sovrasta in via Vittorio Veneto ci coglie un pò di sorpresa considerando il grigiore che la circonda, vuoi per il cielo coperto....vuoi per un' urbanistica non molto ispirata.

Fatta colazione abbandoniamo la provinciale e risaliamo sull'asfaltata che porta sul crinale del Monte Grosso. La salita scorre via rapida e mai impegnativa (siamo pro). Facciamo una breve sosta per rifornimento idrico nel borgo di Ponzanello, dominato da un imponente fortezza medievale, espressione un tempo del potere temporale dei Vescovi-Conti di Luni.

In cima, con non pochè difficoltà, distolgo il Mullah dal deviare il percorso verso la loc. La Vagina e iniziamo la discesa verso Sarzana. Il cambio di provincia si sente parecchio: dopo 20km di desolazione e umido ti ritrovi in una  spumeggiante e signorile cittadina, accarezzata dalla brezza del mare e farcita di monumenti storici. Facciamo una breve ricognizione del centro storico passando dal Torrione di San Francesco e proseguendo verso la Fortezza Firmafede.

Usciti da Sarzana il devasto: traffico, smog, clacson e afa ci assalgono, complice una traccia gps a dir poco fuorviante........sembra tutto meno che un pellegrinaggio. Decidiamo quindi di prenderci qualche licenza e percorriamo per 6km la nuova ciclopedonale sterrata che costeggia il Canale Lunense e rientra nella più vasta Rete Ciclabile Ligure (RCL). Ad Avenza ci dirigiamo verso le colline a Nord seguendo ottusamente la traccia e rischiando più volte di finire sui cofani delle auto in controsenso. Sul Monte Greco tentiamo la sorte su sterrato e affrontiamo la vera prima pettata della giornata, così violenta da ricordarci che alla fin fine pratichiamo uno sport di merda. Sulle colline percorriamo in costa la Via dell'Uva immersi .....indovinate un pò?........nelle vigne!

Il mare luccicante a sud e sotto di noi Massa con i suoi ecomostri (Chiesa di San Sebastiano in primis). Oltrepassiamo il Ponte sul Frigido e ci accampiamo davanti l'osteria "Il Fatty", dietro la bella Piazza deli Aranci. Qui riabbraccio un caro amico del liceo che ci fa da Cicerone sul menù di questa sofisticata ma piacevole locanda. Tra un morso, un sorso e una rozzata ripercorriamo i bei tempi andati. Nelle pause lo osservo: beh certo.....è un pò imbiancato e imbolzito ma il luccichio nei suoi occhi non tradisce.....è sempre lui: una certezza tra i pali, maestro di cazzate (eravamo noti come Scemo e + scemo) e temibile sventrapassere. Polpette, lampredotto e ragù di cinta scompaiono affogati nella birra e nei fasti del passato. Un abbraccio e ci salutiamo con quella noncuranza tipica degli amici, di quelli veri.......quelli che non vedi mai ma è come se ci fossero sempre.

55km percorsi e altrettanti da fare. Disorientati come formiche fuori dalla fila vaghiamo un pò per il centro e alla fine riusciamo a riprendere l'itinerario seguendo la ferrovia che corre lungo l'infernale Aurelia. Giunti alla modesta salita dei Meati l'abuso di alcool e maiale ci presenta il conto: il passo si fa lento e le flautolenze pestilenziali. Dopo 10km di anonimato tra quartieri residenziali, marmifici e capannoni industriali giungiamo nella bella cittadina di Pietrasanta addobbata a festa. Percorriamo il corso principale e guadagnamo l'ombra sedendoci sui gradini della Collegiata di San Martino. Cocacolino ghiacciato e  dècolletè generosi ci alzano il morale (e non solo).

Riprendiamo quindi il viaggio nella piana costeggiando le colline fino a Capezzano Pianore. Da qui percorriamo la sponda alberata del torrente Camaiore. In Piazza XXIX maggio facciamo una breve sosta per goderci l'esposizione di bici da strada e mtb; davanti allo stand Tredbikes, zozzi di bava e liquidi seminali osserviamo delle opere d'arte......colori McLaren si adagiano su linee minimali di acciaio.......il top! Ritornati sulla terra riprendiamo il cammino verso est passando Piazza San Bernardino e quindi su per la salita asfaltata di Montemagno, ultimo vero strappo che ci separa dalla gloria.

Siamo a quota 85km e  le gambe si fanno un pò imballate, è probabile che abbia nuovamente abusato di magnesio tagliato male......lo sguardo fattone e il fondello sgommato me lo confermano. Di contro il Mullah procede spedito, tirato da una giovane musa su una Bianchi verde acqua. Dopo un quarto d'ora ci ritroviamo tutti e tre alla fontana di Montemagno per approvigionarci. La presenza femminile, fresca di gioventù, ci allieta ed eleva la conversazione (impantanata da circa otto ore su mozzi e fisting). Il tempo però scorre via inesorabile e il pensiero della Val Freddana unito a un certo disagio per la statua di Gaber che continua a fissarmi, mi costringe a trascinare via il Mullah, già in fase di petting avanzato. La Val Freddana ci attende!

Nella morsa del freddo sfrecciamo a denti stretti in discesa lungo il torrente. Dopo 5 km, intirizziti ma con le gambe sciolte, dominiamo la salita di Piazzano optando per il sentiero che sale irto nel bosco. Le siepi tagliate col goniometro, sintomo di noia e disagio, ci indicano che Lucca è ormai vicina. Nei pressi di Via delle Nubache, a San Macario in Piano, recuperiamo dapprima la pista mtb che corre lungo il fosso e successivamente il Mariotti che, ancora fresco di promozione per la recente impresa del Tuscany Road, ci scorterà in bdc lungo la fluviale del Serchio fino a Piazza San Michele, capolinea del nostro viaggio. Abbracci, foto e spumantino com'è d'uopo nelle grandi occasioni.

Commento 107km, per lo più su asfalto e nel casino, praticabili tranquillamente in bdc o con una banalissima bici da trekking. Un giro che, tolti i bei borghi medievali che si incrociano, non è particolarmente attrattivo se non per il cicloturista puro. A mio avviso la traccia gps disponibile su Francigena Bike è da rivedere profondamente.

106km 1620m+






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