Hills of Sammontana, nature & icecream [66km 1100m+]

Sammontana non è solo il gelato ma anche un piccolo borgo alle porte di Montelupo Fiorentino. L'itinerario inizia nel comodo parcheggio della piccola Basilica di Santa Maria che si raggiunge dalla provinciale impolverando la macchina su pochi metri di sterrata bianca.

Si comincia quindi il primo capitolo di una lunga giornata all'insegna del mangia&bevi (una volta era mangia&tromba..............bè mi tempi). Scavalliamo il crinale di via del Bottinaccio attraverso una prematura successione di rampe tra bosco e ulivi, quindi discendiamo su carrareccia e, in loc. Quarantola, un breve single track non troppo sporco ci porterà sul Turbone, una sterrata a 4 corsie che costeggia il canale omonimo. Per 7km al fianco scorrono boschi di cerro, prati rigogliosi e vigna, poi entriamo nella modesta Montespertoli per una capatina in Piazza Macchiavelli, l'unico spunto architettonico di tutto il paese. Costeggiamo quindi il Castello Sonnino (del barone Giorgio Sidney Sonnino, ministro degli esteri agli inizi del '900) e lasciamo il paese su asfalto, all'orizzonte verdi praterie e sparuti fortilizi.


Il secondo capitolo (Monspertoli-Certaldo) è costellato di strade bianche, poderi, vigne, terra coltrata e agriturismi da mascella in terra. Lasciata Montespertoli ci defiliamo sulla
via Casciani e raggiunta l'omonima Azienda (primo schiocco di mascella), proseguiamo per 2km lungo una poderale costeggiando il Torrente di Manzano . Dal guado si risale su fino ai ruderi in loc. Campolevola e quindi si riabbocca l'asfalto fino a Montealbino, 4 case e una deliziosa pieve romanica seminascosta. 

Dal piccolo paese si scende su bitume e sterro fino al Torrente di Sticciano e nuovamente in salita fino ai pallidi calanchi di Casa Rabatta che non hanno nulla da invidiare a quelli di Toiano.........con uno scenario così solo il drone può accompagnare solo. Rinforcata la bicicletta mi imbatto nel primo fuori traccia della giornata scendendo lungo un poggio di terra coltrata (non sono riuscito ad identificare il sentiero originario o magari visto il sole battente mi è sfuggito); la breve discesa offroad termina all'allevamento di imponenti chianine, si prosegue quindi per qualche km di agognato asfalto in direzione di Certaldo che stavolta carpiremo non dall'anonima provinciale, bensì tagliando le colline a vigna alle sue spalle nell'ennesimo scenario da cartolina.


Su Certaldo poco da dire, un salottino tirato a lucido in cui probabilmente sarete gli unici toscani. Per giunta barrini e ristoranti abbondano e quasi tutti vantano pure un'ottima esposizione. Per un light lunch vi consiglio "La Dolce Vita" (taglieri, composte di cipolla ecc ecc), per qualcosa di informale ma più strutturato "A casa tua". Stavolta opto per un panino home-made ma non rinuncio alla jolly..................crostata di mirtilli e cocacola mi danno quella ciaffata di energia che mi farà pedalare di rendita fino a fine giro. Mai trascurare questi piccoli dettagli.


Comincia quindi il Terzo Capitolo (Certaldo-Sammontana), quello che è stato maggiormente rimaneggiato.......nella versione orginale troppo wild e difficilmente condivisibile. La prima parte è un classico: si discende da Certaldo alto per la direttissima lastricata, sottopasso della ferrovia e quindi dopo la zona industriale si imbocca la
ciclabile dell'Elsa, un lungo falsopiano su carrareccia quasi sempre in buone condizioni. Sul percorso troverete una comunità resiliente di cani sudici e affabili caprioli; sentirsi San Francesco è un attimo, ve lo assicuro.



In breve raggiungiamo Castelfiorentino, dal ponte verso la cima del paese è un crescendo di olezzo e dis-integrazione sociale. Caccio fuori il mio fedele Opinel e mi insinuo su per i vicoli mucitosi sopra la Piazza del Municipio e la Collegiata dei SS. Lorenzo e Leonardo. 

Dal Piazzale prospiciente la Chiesa romanica di SS. Ippolito e Biagio un discreto belvedere sulla Val d'Elsa e i resti delle antiche mura del Castello. Quindi 4km in direzione nord-est sulla provinciale per Montespertoli, strada panoramica e poco trafficata (almeno nei weekend). 

Dopo il Ristorante la Baita ci addentriamo nelle vaste Tenute dell'Antica Fattoria di Paterno, una distesa di velluto a tratti increspato dall'argilla, laghetti artificiali e casolari dismessi a sentinella sui poggi. Un percorso che non ha nulla da invidiare alla S.Miniato Gambassi. Qui si trova il secondo breve fuori traccia che consente di evitare pochi metri di sentiero invaso dalla vegetazione passando a fianco della recinzione.


Lo stabilimento fatiscente dei Granai delle Tenute di Martignana segna un'epoca remota e l'ultimo segmento dell'itinerario, non resta che risalire gli ultimi 150m di dislivello sulla via del Poggiale e quindi planare tra uliveti e ancora vigna verso Sammontana.

I mangia&bevi li accuso sempre un pò, è come se non mi entrassero mai le gambe in temperatura e, nonostante le quote non certo da primato, se ne esce stanchi oltre che tremendamente impolverati. Un bel giretto, gravellabile al 90%.

66km x 1100m+

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